Smart Drugs: Le Droghe (legali) Per Essere più Intelligenti

Smart Drugs: Le Droghe (legali) Per Essere più Intelligenti
Le Smart Drugs sono sostanze psicoattive perfettamente legali in Italia (almeno per ora) in grado di migliorare apprendimento e memoria.

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Cosa sono le Smart Drugs?

nootropi, conosciuti anche come “smart drug” (farmaci intelligenti) e smart nutrient, sono sostanze che aumentano le capacità cognitive dell’essere umano (abilità e funzionalità del cervello). La parola nootropo deriva dal greco, nous (mente) e tropein (volgere, mutare). Generalmente, i nootropi lavorano aumentando il rilascio di agenti neurochimici (neurotrasmettitori, enzimi e ormoni), migliorando l’apporto di ossigeno al cervello o stimolando la crescita nervosa.

Una specie di doping per il cervello.

Come avviene per le sostanze dopanti in ambito sportivo, naturalmente, le smart drugs fanno gola a moltissimi. Un desiderio difficilmente biasimabile: l’idea che ingerendo una pillolina si possa superare più facilmente un esame (qui un metodo scientifico), o diventare imbattibili a scacchi, o mandare a memoria in quattro e quattr’otto l’intero elenco telefonico è molto più attraente rispetto a quella di sgobbare per ore su libri e manuali. 

 

E purtroppo, come ha fatto notare di recente Scientific American, la maggior parte di queste sostanze non è sottoposta allo stringente iter regolatorio che devono seguire i farmaci (proprio perché la maggior parte, tecnicamente, non sono farmaci): è sufficiente che i produttori dimostrino che questi non causano direttamente malattie o altri problemi, senza dover specificare alcunché sulla loro efficacia.

 

Modalità di assunzione delle Smart drugs ed effetti.

I prodotti commercializzati negli smart-shops possono essere classificati in diverse categorie a seconda che siano pronti o meno all’uso.

 

Tra i primi troviamo una gamma pressoché infinita di pillole, gocce, bevande (alcoliche o energetiche), “canne” preparate con erbe aromatiche, “snuffs” vegetali etc.

 

Tra i secondi, troviamo alcuni preparati, quali decotti o infusi.

 

Poi c’è la serie di profumatori ambientali, incensi e semi da collezione per i quali non è previsto l’uso sistemico.

 

Da segnalare la presenza di tali prodotti, oltre che “al naturale”, in misure composte più concentrate, riconoscibili attraverso la dicitura 10X o 15X, che possono rivelarsi più dannose proprio perché il principio attivo è stato estratto e riapplicato, in modo da concentrarlo rispetto al prodotto “naturale”.

 

Diverse sono le modalità di assunzione di questi prodotti: per via inalatoria o per via orale; alcuni sono consumati con il supporto di strumenti, quali pipe ad acqua (bong), vaporizzatori, etc.

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Classificazione delle smart drugs

Alcuni autori le suddividono per modalità di consumo, altri in base alla composizione chimico-fisica o allo scopo d’uso.

 

La maggior parte delle smart-drugs contiene principi attivi vegetali e presenta un’azione stimolante.

Possono genericamente essere suddivise in:

 

  • Stimolanti efedrinici (herbal ecstasy);
  • Stimolanti xantinici;
  • Stimolanti afrodisiaci a base vegetale;
  • Prodotti alcolici (liquori di assenzio);
  • Popper;
  • Eco-drugs.

Effetti collaterali.

Come si diceva all’inizio, alcune di queste sostanze – reperibili molto facilmente online e nei cosiddetti smart shop – possono avere imprevedibili effetti collaterali sul sistema nervoso centrale. Imprevedibili perché, al momento, la comunità scientifica non ha ancora raccolto abbastanza evidenze scientifiche: l’impressione generale è, comunque, che ai benefici immediati seguano degli effetti indesiderati più gravi nel lungo termine.

 

Uno studio del 2014, per esempio, ha mostrato che i miglioramenti nelle prestazioni cognitive assicurati da alcuni nootropi (in particolare modafinil e metilfenidato) si pagano cari in termini di plasticità cerebrale“Gli individui sani [che fanno uso di queste sostanze, nda] corrono i rischio di spingersi oltre i livelli ottimali di neurotrasmettitori, inficiando così le prestazioni che cercano di migliorare”: sostanzialmente, l’uso (e l’abuso) di smart drug – o almeno di alcune di esse – sembra associato a una riduzione di plasticità del cervello, che a lungo termine potrebbe portare a perdere tutti i miglioramenti acquisiti o a tornare addirittura indietro rispetto al punto di partenza.

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